La Bardana (Arctium lappa) è una pianta cespugliosa appartenente alla famiglia delle Composite, dotata di una voluminosa radice cilindrica e numerosi fusti, robusti e ramosi, dotati di scanalature. Le foglie, cuoriformi e assai grandi alla base, sono verdi nella pagina superiore e grigiastre in quella inferiore. I fiori, di colore porporino, poco appariscenti, sono assemblati in corimbi racchiusi in un involucro con brattee uncinate, compaiono in estate. Infestante, diffusa dalla pianura alla montagna, cresce nei terreni incolti, vicino i vecchi muri e nei sentieri.
La droga è rappresentata dalle lunghe e grosse radici fresche, raccolta prima della fioritura, da piante di due anni di età. Possono essere utilizzate anche le foglie e raramente i semi.
I costituenti principali sono:
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- Lignani: arctigenina, la glicoside arctiina e maitaresinolo. Nel frutto più di 8 sesqui e dilignani (lappaoli A, B, C, ecc.). Glicosidi amare: artiopicrina.
- Poliacetileni (radice): tridecadienetetraine, tridecatrienetriine e acido arctico.
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- Sesquiterpeni (foglie): arctiolo, beta-eudesmolo, fukinone, fukinanolide, petasitolone, eremofilene.
- Inulina (fino al 50{7c150fbb37515b0cd5a271d286d7a3670cc39f18e4403c71cee54b8accd780e5})
- butirico.
- Vari acidi organici: acidi acetico, butirrico, isovalerico, laurico, miristico, caffeico e clorogenico.
Ha proprietà diuretiche, atireumatiche, colagoghe, antimicrobiche, depurative. Utile sia per la pulizia della pelle che per eliminare l’accumulo di acidi urici; è ricca di sali minerali e ipoglicemizzante.
Tradizionalmente utilizzata sia nella medicina cinese che in quella occidentale per aiutare il processo di disintossicazione nelle febbri e nelle infezioni come tonsillite, orecchioni, varicella (soprattutto i semi), la Bardana favorisce i processi depurativi in problemi dermatologici acuti e cronici e nell’artrite (soprattutto la radice).
Grazie alle sue attività antibiotiche, diuretiche e leggermente amare la Bardana ha un suo ruolo nelle prescrizioni per tutti i tipi di problemi dermatologici dove il fattore di tossicità sia importante (acne, furuncolosi, ascessi ed infezioni locali) ed è spesso utilizzata per eczema e psoriasi.
Si utilizza sotto forma di docotto o tintura, da applicare localmente in caso di pelle grassa e acneica, caduta di capelli, seborrea e crosta lattea.
Con le foglie cotte o pestate e lasciate a macerare in olio d’oliva si fanno cataplasmi per la gotta e affezioni cutaneee.
Curiosità:
la radice triturata è stata utilizzata in passato al posto del caffè e del tabacco.
Spunti bibliografici:
Farmacognosia – Gunnar Samuelsson
Manuale di Botanica Farmaceutica – Maugini, Meleci, Mariotti
www.infoerbe.it