La Calendula (Calendula officinalis L.), chiamata anche Fiorancio, Garofano di Spagna, Calta, è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Asteracee. Presenta una radice fittonante e fusto ramificato ricoperto da peluria. Le foglie sono spesse, lanceoloate con margine intero o leggermente dentato.
I fiori sono dei capolini di colore variabile dal giallo all’arancione e compaiono in primavera estate. La pianta strofinata emana un gradevole aroma. Nativa dell’Europa meridionale e coltivata come pianta ornamentale, si rinviene allo stato selvatico in tutta l’Italia meridionale.
La droga, ovvero la parte utilizzata è rappresentata dai capolini floreali. I fiori vengono raccolti alla fioritura da giugno in poi e vengono seccati all’ombra (fino a 35° C) evitando eccessi di calore e di umidità.
I costituenti principali sono:
- Saponine triterpeniche (2-10%): glicosidi dell’acido oleanolico detti calendulosidi A-D
- Flavonoidi (0.8%): 3-O-glicosidi dell’isoramnetina e della quercetina, tra i quali narcissina, rutina, astragalina, iperoside e isoquercetina.
- Triterpenoidi (oltre alle saponine): alcoli pentaciclici come fardaolo, breina, arnidiolo, eritridiolo, calenduladiolo, eliantriolo C e F, ursatriolo, alfa- e beta- amirina, taraxasterolo, gamma-taraxasterolo, lupenone e lupeolo.
- Sesquiterpeni: tra gli altri il cariofillene
- Resina (3.4%)
- Olio essenziale (0.4%)
- Polisaccaridi e mucillagini (1.5%)
- Carotenoidi (3%)
Presenta attività antimicotica, antiinfiammatoria, antispasmodica, antivirale, carminativa, emostatica, vulneraria (cicatrizzante).
La Calendula viene utilizzata sottoforma di tintura, estratto oleoso, infuso.
Per un uso esterno (o topico) la tintura al 70-90% è la più indicata, dato che estrae le resine responsabili dell’astringenza. Si usa come tintura o sotto forma di crema od unguento per tagli, graffiature e ferite; per pelle arrossata ed infiammata in genere, incluse le scottature minori (anche da abbronzatura); per acne e altre eruzioni cutanee; per le micosi cutanee come la Tinea corporis, pedis e per la Candida albicans; per infezioni virali come l’Herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio).
L’ oleolito, puro o sottoforma di pomata è utile anche in casi di dermatite da pannolino e per lenire i capezzoli arrossati, specialmente durante l’allattamento.
L’ infuso può essere passato sulla pelle con un batuffolo di cotone per combattere punti neri e tonificare la pelle.
Il decotto aiuta a combattere gli stati influenzali, la tosse, il raffreddore e le infiammazioni del sistema digerente.
Spunti bibliografici:
Farmacognosia – Gunnar Samuelsson
Manuale di Botanica Farmaceutica – Maugini, Maleci, Mariotti
www.infoerbe.it