L’Ippocastano (Aesculus hippocastanum L.), chiamato anche Castagno d’India o Castagno dei Cavalli, è un albero maestoso (30 m) con chioma molto fitta ed espansa, grossi rami e corteccia scura e screpolata. Le foglie, dotate di lungo picciolo, sono composte da 5-7 foglioline obovate, dentate di colore verde scuro.
In primavera compaiono i fiori, bianchi, punteggiati di giallo e rosso, raccolti in grappoli vistosi.
Il frutto è una capsula verde spinosa, contenente 1-2 grossi semi marroni (le ippocastagne!)
Originario dell’Asia, è molto diffuso in ambiente collinare e pedemontano, fino a 100 m di quota, spesso viene coltivata come pianta ornamentale.
La droga, ovvero la parte usata, è il seme (corteccia e foglie sono utilizzate raramente).
I semi quasi maturi o maturi vengono raccolti quando cadono dagli alberi in autunno.Vengono tagliati in due ed essiccati a temperature non superiori ai 55° C. La corteccia viene raccolta in primavera ed essiccata al sole. Le foglie vengono raccolte in estate.
I costituenti principali sono:
- Saponine triterpeniche: soprattutto escina ( 5-13{7c150fbb37515b0cd5a271d286d7a3670cc39f18e4403c71cee54b8accd780e5}). L’escina è un gruppo di 30 glicosidi pentacicliche acilate di tipo poliidrossioleanene che si trova nei semi e nella corteccia.
- Cumarine: esculina; esculetina; scopoletina; scopolina.
- Flavonoidi: (-)-epicatechina; isoquercitrina; quercetina; quercitrina; rutina; kampferolo-3-arabinoside, -glucoside, -rhamnoglucoside; miricetina.
- Tannini
Possiede attività antiecchimotica, antiedematosa, antiinfiammatoria e vasotonica
L ‘escina, sicuramente uno dei componenti più importanti dell’Aesculus, esercita molte azioni a livello della circolazione venosa. Essa e l’estratto totale sono antiessudativi, anticapillariemorragici (endovena), antibradichininici, antiedemici, antiemorroidali ed antiinfiammatori in vitro ed in vivo. Esercitano un’azione specifica sui capillari riducendo il diametro dei pori a livello della membrana e riducendo l’edema causato dall’aumentata permeabilità venosa. Mentre riducono la permeabilità capillare, accrescono la pressione oncotica all’interno dei capillari attirando così l’eccesso di fluidi all’interno del lume capillare e nella circolazione.
L’ Ippocastano viene utilizzato sottoforma di decotto, tintura, estratto secco, EF, per i disturbi della circolazione. Per uso esterno geli, unguenti e lozioni sono utilizzati per varici, emorroidi, edemi, geloni, ecchimosi, cellulite.
Il decotto di Ippocastano, applicato sul viso con delle compresse di cotone e lasciato agire per una ventina di minuti, è un efficace rimedio per la couperose. Ugualmente, aggiunto all’acqua del bagno o del pediluvio è un ottimo tonico per la circolazione venosa, astringente e antiinfiammatorio.
La farina delle ippocastagne, mescolata a farine di mandorle, avena e olio è un ottima pasta da massaggiare sulle mani sciupate.
Spunti bibliografici:
Farmacognosia – Gunnar Samuelsson
Manuale di Botanica Farmaceutica – Maugini, Maleci, Mariotti
www.infoerbe.it